Oasi WWF delle Abetine
SUPERFICIE: 800 ha
UBICAZIONE E ACCESSIBILITÀ: l’Abetina di Rosello si raggiunge dall’Autostrada A14 Bologna-Canosa, uscita Val di Sangro, proseguendo sulla superstrada fino all’uscita Villa Santa Maria: da qui per Giuliopoli e quindi Rosello, seguendo le indicazioni per l’oasi WWF. Dalla fondovalle Sangro, che si può prendere da Venafro o da Castel di Sangro, si deve uscire sempre a Villa Santa Maria. L’Abetina di Selva Grande si estende nel comune di Castiglione Messer Marino.
PERIODO DI VISITA: le visite si svolgono tutto l’anno.
INFORMAZIONI: per informazioni chiamare 0872/948444 oppure 085/8210615. L’Abetina di Selva Grande è ancora in fase di allestimento, ma per eventuali visite si può far riferimento al Centro visite di Rosello.
L’Oasi delle Abetine
Qualche anno fa un’indagine del WWF tra un campione molto vario di pubblico, stabilì che gli italiani, quando pensano alla natura, pensano ad un bosco. E, in effetti, la ricchezza di vita vegetale e animale che contraddistingue questi ambienti è tra le maggiori in assoluto. Non solo: al bosco diamo significati che vanno oltre il mondo naturale, per toccare altre sfere culturali, emotive e fantastiche. Le abetine abruzzesi sono tutto questo.
Boschi di grande valore naturalistico e paesaggi fantastici, nel vero senso della parola.
Con il nome di Oasi delle Abetine s’intendono più aree gestite dal WWF e in particolare un’oasi ormai storica, la riserva dell’Abetina di Rosello, e l’Abetina di Selva Grande. Entrambe le aree si estendono nella provincia di Chieti, al confine con il Molise. I boschi sono formati da abete bianco, che si presenta da solo, oppure misto al faggio. La riserva di Rosello si sviluppa a un’altitudine tra gli 850 e i 1179 metri ed è bagnata dal torrente Turcano. Protegge un bosco di abeti bianchi a cui si associano il faggio e altre specie arboree interessanti; aceri, tra cui il raro acero di Lobelius, il tasso, il tiglio, il frassino maggiore, l’olmo montano, il carpino bianco, il cerro, il nocciolo e il sorbo montano. Ricchissimo il sottobosco, con piante molto belle come il croco, la scilla, il sigillo di Salomone, l’aquilegia e tante altre, comprese alcune orchidee. Molti gli animali: a cominciare dai picchi, qui con varie specie tra cui il raro picchio nero, e poi i rapaci, come l’astore, lo sparviero, la poiana e, tra i notturni, l’allocco e il gufo comune. L’ombra dei rami e del fogliame è il regno dei piccoli uccelli: fringuello, ciuffolotto, regolo, fiorrancino, varie cince.
I mammiferi sono rappresentati dalle specie più nobili: lupo, gatto selvatico, martora e capriolo, oltre alle specie tipiche dei boschi misti. Anche gli anfibi sono tanti e importanti, a cominciare dalla bellissima salamandrina dagli occhiali e dalla salamandrina pezzata. Nel Turcano è presente l’ormai raro gambero di fiume. L’Abetina di Selva Grande, che si estende per 800 ettari, è suddivisa in tre parti: il bosco di abete bianco, naturale prosecuzione di quello di Rosello, la faggeta e le aree pascolo. Tra le specie animali più significative, anche qui spicca la presenza del lupo. Interessante anche la presenza dell’astore e del nibbio reale. Numerosi i piccoli uccelli dei prati come gli zigoli.
Per le visite si comincia dal paese di Rosello, con una sosta al Centro visite dove sono allestite mostre e altri materiali informativi. Poi, seguendo le indicazioni, si va verso il cuore della riserva: qui s’incontra l’area faunistica del capriolo e subito dopo l’arca attrezzata con pannelli didattici. Quindi si prende il Percorso natura che si snoda per 700 metri nel bosco. È una passeggiata piacevole e ricca di scoperte: servono scarpe da escursione e vestiario a strati, da montagna, possibilmente mimetico. Utilissimi il binocolo e una guida alla flora spontanea: è divertente, oltre che utile, riconoscere le specie presenti. Il periodo migliore per visitare l’oasi delle abetine è la tarda primavera, l’estate e l’autunno: d’inverno dominano la neve e il gelo.