Riserva Naturale del Lago di Burano
SUPERFICIE: 410 ha circa
UBICAZIONE E ACCESSIBILITÀ: in provincia di Grosseto e nel comune di Capalbio. A seguito della chiusura del passaggio a livello di Capalbio Scalo, consigliamo di lasciare la SS 1 Aurelia al Km 133 per Marina di Capalbio e seguire le indicazioni per la Riserva. In treno, stazione di Capalbio Scalo, linea Roma-Genova.
PERIODO DI VISITA: aperta dal 1° settembre al 30 aprile. Le visite si effettuano esclusivamente la domenica con visita alle ore 10 e alle ore 14,30 (15 durante l’ora legale). Tutti gli altri giorni sono disponibili per prenotazioni di gruppi. Le scuole e i gruppi negli altri giorni prenotando presso la riserva, tel. 0564/898829.
Sono possibili visite anche durante il periodo estivo.
Lago di Burano
Percorrendo il tratto ferroviario Roma-Livorno è possibile scorgere all’improvviso, poco prima della stazione di Orbetello, una lunga lingua d’argento, separata dal mare da un tombolo di macchia. È il lago di Burano, ultimo custode di quelle acque palustri, quelle lagune, quei mille stagni salmastri che costituivano la Maremma toscana prima delle intense opere di bonifica.
Il lago di Burano colpisce per un antico senso d’isolatezza, per la seicentesca torre spagnola che lo domina, per la corona di verde che lo separa dal resto del mondo e dal mare, per i folti canneti e poi ancora per gli aironi, i falchi di palude, le gru che lo hanno eletto a dimora. Seconda oasi in ordine cronologico del WWF Italia, il lago salmastro di Burano è protetto dal 1968, quando l’associazione iniziò con un gesto di lungimiranza a pagare l’affitto dei 360 ettari e a trasformarlo in quel gioiello interamente dedicato alla conservazione e all’educazione ambientale che tutti oggi possiamo visitare.
I sentieri, in parte dedicati ai portatori di handicap, s’intrecciano nella macchia passando sotto a corbezzoli e lentischi, sfiorano tane d’istrice, si affacciano sulle rive del lago, si arrampicano su sughere antiche dalle quali è possibile dominare il lago, ammirare il mare e il lontano centro storico di Capalbio. Nell’Oasi di Burano si cammina su una sabbia fine e nera e si imparano i mille segreti della macchia e delle dune con bacheche didattiche, tabelle, nidi artificiali.