Oasi WWF Valle Averto
SUPERFICIE: 500 ha
UBICAZIONE E ACCESSIBILITÀ: si raggiunge dalla Strada Romea, al km 110, all’altezza dell’abitato di Lugo; da qui s’imbocca una strada che conduce all’ingresso.
PERIODO DI VISITA: le visite sono possibili tutti i giorni, tranne il lunedì, prenotando dalle 13 alle 14 (tel. 041 5185068 – fax. 041 5185377).
Valle Averto
Le lagune sono ambienti straordinari. Dove il mare si riposa e la terra si modella ai suoi umori. La laguna di Venezia è la laguna per eccellenza, quella più famosa e celebrata nel mondo. Valle Averto è un frammento di questo universo d’acqua, che l’uomo ha cercato di governare e valorizzare.
Acquistata dal WWF Valle Averto è oggi una delle oasi più importanti. Una di quelle dove si sono concentrate più risorse ed energie.
L’area si estende ai margini della laguna veneta, lungo la strada Romea, tra Chioggia e Mestre.
Si tratta di una tipica valle da pesca che si sviluppa lungo avvallamenti del fondo, circondati da terreni alluvionali di limo e argilla che emergono durante la bassa marca. Nell’insieme, il paesaggio è costituito da ampi specchi d’acqua salmastra, canneti, boschetti igrofili, prati incolti, canali e siepi. Il canneto domina per ampi spazi mentre nelle aree d’acqua dolce crescono tife, giunchi, carici, ninfee. Nei primi anni di gestione, il WWF ha cominciato a reintrodurre le essenze caratteristiche del bosco igrofilo planiziario: sono stati piantati esemplari di ontani, pioppi neri, olmi, frassini e altre specie tipiche. Il fondo è ricoperto da praterie di ruppia e zannichellia mentre lungo le rive e le barene vive la tipica vegetazione resistente al sale: la salicornia, vari Limonium, l’astro delle lagune e la salsola. Sugli argini si possono ammirare anche grandi ciuffi di tamerice che arricchiscono l’ambiente.
Le acque dell’oasi sono popolate da una grande concentrazione di invertebrati marini e da pesci adattati alle ampie variazioni di salinità. Una presenza fondamentale per la sosta e la nidificazione dei tanti uccelli acquatici che frequentano la valle: l’area è, infatti, un sito molto importante anche perché è posizionata lungo una delle classiche rotte di migrazione. A seconda delle stagioni, si possono incontrare folaghe, germani reali, alzavole, mestoloni, codoni, moriglioni, moretle, aironi rossi – che qui nidificano – tarabusini, cigni reali, oche selvatiche, cormorani e vari gabbiani. Un mondo alato che regala anche sorprese come la presenza del fenicottero e della casarca e rapaci come il falco pescatore, l’albanella reale, lo sparviere, il nibbio bruno e la poiana. Nei campi sabbiosi si può ammirare anche il gruccione, l’uccello più colorato d’Italia.
Numerosi anche i passeriformi del canneto: una presenza discreta ma fondamentale. Tra i mammiferi, sono presenti il tasso, la puzzola, la faina e la volpe, oltre a piccoli roditori.
In primavera si concentrano gli uccelli limicoli, quelli con le zampe e il becco lunghi, che utilizzano per setacciare il fango in cerca di cibo. Ci sono piovanelli, piro piro, pettegole, chiurli e totani.
Nell’oasi c’è poi un ospite inaspettato: il bufalo pontino. Introdotto qualche anno fa, è ormai di casa. Un piccolo branco frequenta i prati e si fa osservare, da lontano. La passeggiata in valle, comincia dal Centro visite, la Ca’ Tiepola, un tipico casone rinascimentale dove si possono osservare mostre tematiche, raccolte di materiali tipici della laguna, filmati, audiovisivi, varia documentazione storica e naturalistica. Poco più avanti comincia il sentiero: si cammina nascosti dalla vegetazione e ci si ferma presso i capanni e le torri d’osservazione per ammirare i tanti uccelli. Altre soste sono previste presso una “cavana”, tipico ricovero per le barche lagunari, e un “lavoriero”, una tipica struttura per la pesca. Come nelle altre oasi WWF, il percorso è arricchito da pannelli e strutture didattiche. Per chi va all’Oasi di Valle Averto, sono d’obbligo il binocolo e scarpe da terreni fangosi; abiti dai colori mimetici, guida agli uccelli e un impermeabile.